Racconti, schizzi e amenità del Campidano di Cagliari.
Un viaggio nel vissuto attraverso il linguaggio del comico
Autore: Antonio Murgia
pp. 112
978-88-906775-7-1
euro 10
Università di Urbino, una imprecisata mattina del 1969: un giovane studente sardo entra nell'ufficio dell’incaricato di Logica, prof. Baratta, con in testa una tesi di laurea su Psicanalisi e Marxismo e ne esce con una su Gramsci e la questione meridionale. Baratta, comunista e presidente dellla Gramsci Society Italia, lo ha così apostrofato: “Ma come! Tu sei sardo e non ti occupi di Gramsci?! Formidabili quegli anni.
Originario di Gergei, profondo Campidano, Antonio Murgia fa scuole elementari al suo paese e medie e liceo a Sanluri, nel collegio degli Scolopi (ottimo incubatore per un futuro marxista). Dopo il diploma, si iscrive in filosofia a Cagliari, dove cade il momento topico della sua formazione, l'incontro con Ernesto De Martino e la lettura del suo “Sud e magia”: uno sguardo fenomenologico che non lo lascerà più. Un po' per insofferenza per certe barbosità accademiche locali, un po' per anarcoide curiosità per il mondo, va a finire gli studi ad Urbino: letture, incontri, militanza, impegno, varietà. Tornato a Cagliari, entra nella pubblica istruzione e insegna per 15 anni in provincia e per 20 nei licei cittadini. Senza troppo riscaldarsene, vive tutte le estenuanti stagioni “riformiste” della scuola italiana. Mentre tutto questo accadeva, la sarditudine, mai spenta, agiva sottotraccia e sedimentava nelle fibre profonde; alimentata dai periodici ritorni a Gergei e dagli incontri con gli amici di gioventù, vero laboratorio di recupero de is contus po' inciascu. Un piccolo, grande patrimonio ascoltato, accarezzato, accumulato e oggi posto a disposizione di tutti.